L’attività si occupava di stampare fogli di preghiera e rifornire le parrocchie della diocesi di tutto ciò di cui avevano bisogno, in particolare vino per le funzioni religiose che arrivava in botti dalla Sicilia ed era venduto “sfuso” nella bottega, e candele, sia votive che per l’altare che erano consegnate con il “ciclone” una grossa bicicletta con il portapacchi davanti e dietro che ancora oggi svolge lo stesso servizio per l’unica chiesa del centro storico dove è ancora possibile accendere la candela votiva non elettrica.